Ugo Micci

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1/7/2017

Coaching per vivere meglio

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Da tempo una delle mie "passioni" sono gli investimenti e l'imprenditoria. L'obiettivo: raggiungere una certa libertà finanziaria. 
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Nel corso degli anni ho avuto molti successi, e chiaramente molti fallimenti. Da ognuno di questi ho imparato qualcosa. Nel confrontarmi con le generazioni più giovani mi sono reso conto che questo bagaglio di esperienze per loro è prezioso. 

Ho quindi deciso di condividerlo con un programma di coaching, articolato in 3 fasi.
​Fase 1: una sessione iniziale di coaching di gruppo (max 5 persone) in cui spiego le giuste motivazioni, analizziamo cosa significhi per ciascuno di noi essere "ricco", fornisco alcune nozioni base di finanza "pratica" e condivido le mie strategie di investimento. L'obiettivo è di costruirsi una libertà finanziaria senza però rinunciare ad una vita piena, divertente.

Fase 2: chi partecipa al coaching iniziale può entrare a far parte di un Business Club molto esclusivo. Ci si incontra periodicamente per condividere successi ed esperienze, in un'atmosfera rilassata ma molto riservata. Io fungo da mentore per i componenti del Business Club, e do i miei consigli e chiarimenti sulle diverse strategie.

Fase 3: coaching individuale: esamino i progetti che mi vengono proposti, li valuto, do consigli personalizzati e posso, in alcuni casi, intervenire direttamente come "business angel".

Se siete interessati potete contattarmi al mio indirizzo email ​​

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1/2/2015

Euro vs Lira

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Ancora in tanti parlano di "uscire dall'euro" come se l'euro fosse la causa di tutti i mali. Possibile che in pochi riflettano sul fatto che la perdita di potere d'acquisto è stata causata in primis da NOI italiani furbetti, che abbiamo approfittato della facile assonanza 1000 lire = 1 euro per raddoppiare gran parte dei prezzi?
A seguire, la colpa è di chi al governo non ha controllato e impedito questa speculazione, istituendo e facendo funzionare degli "Osservatori dei Prezzi" che pure erano stati previsti. Su questo punto potete trovare un piccolo approfondimento qui.
La causa di tutti i mali dell'Italia non è l'euro, ma sono i "furbi" italiani.

Tanto quelli al governo che i comuni cittadini.

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24/8/2014

La "secchiata" serve davvero?

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In questi giorni ne sto leggendo di tutti i colori sulla #IceBucketChallenge in favore della ricerca sulla SLA.
Da chi dice che è uno spreco di acqua (sic!) a chi dice che invece di fare gli esibizionisti per avere dei like sarebbe meglio fare un bonifico... E da qui poi chi critica chi fa l'assegno e lo publica (non è elegante!), chi invece critica i VIP perchè vogliono solo acquisire notorietà ma poi non fanno l'assegno.
Ora partiamo da un punto fermo: la "secchiata" serve. Punto. L'anno scorso in questo stesso periodo dell'anno l' ALS ha raccolto in donazioni migliaia di dollari. Quest'anno milioni.
E' vero, si potrebbe donare senza rovesciarsi dell'acqua in testa. Sono d'accordo. Ma allora come mai l'anno scorso la gente non donava così tanto?
La risposta è semplice: la #IceBucketChallenge è un mezzo per veicolare un messaggio. E' una cosa divertente, quindi è diventata virale. Questo ha permesso al messaggio che porta di diffondersi rapidamente in tutto il mondo.
E' vero, probabilmente chi lo fa lo fa anche (o soprattutto) per guadagnare qualche "like", per acquisire un po' di popolarità.
E allora? Se poi fa la donazione, mi sembra uno scambio equo.
Se invece la donazione non la fa, ha comunque fatto qualcosa di buono: ha veicolato il messaggio ad altra gente (moltissima, se è un VIP). E tra i tanti che vedranno il suo video alcuni doneranno.
La prova definitiva che questo è quanto accade è che le donazioni, rispetto all'anno scorso, sono aumentate in modo stratosferico.
Quindi per cortesia, smettetela di fare i "puri", di criticare tutti e tutto, qualsiasi cosa facciano. Fino a quando chi donava lo faceva in silenzio, senza pubblicità, le donazioni erano pochissime. Quindi ben venga un fenomeno virale come questo.
E soprattutto mi chiedo: ma tutti voi che criticate, avete poi fatto una donazione anche minima?
Nel caso, potete farlo QUI



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16/8/2014

Torino (e i Torinesi) sono davvero inospitali?

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Periodicamente sento dire, da persone che si sono trasferite a Torino per studiare o per lavoro, che Torino è una città fredda e inospitale, o che lo sono i Torinesi.
Oggi addirittura mi è capitato di leggere su Facebook un simpaticone che la definiva "lugubre", e che definiva la gente di Torino "troppo sucata, maleducata e insensibile".
Ora, a prescindere che il termine "sucata" non mi è noto, mi scuso per la mia ignoranza e provvederò a informarmi su un dizionario o all'Accademia della Crusca, mi domando:
se io mi recassi al sud (sono di orgini sannite), in una qualsiasi cittadina e iniziassi a sbandierare ai quattro venti che le persone intorno a me sono dei camorristi, delinquenti e maleducati, forse (e sottolineo il "forse") quanti non si riscontrano in queste categorie non sarebbero poi così ben disposti nei miei confronti.
E' una sorta di profezia autoavverante: se continuo ad apostrofare come "chiusi" coloro che mi circondano, difficilmente questi si apriranno.
Forse sarebbe ora di smettere di fare di tutta l'erba un fascio, provare a conoscere davvero le persone che vi circondano, senza fermarmi a frusti stereotipi. E soprattutto, se non vi piace Torino, nessuno vi trattiene. 
Rispetto profondamente coloro i quali, venuti a Torino per studiare o lavorare, non trovandosi bene hanno deciso di tornarsene al loro paese d'origine. E' una scelta legittima, e non tutti i gusti sono uguali. 
Non capisco invece chi, senza perdere occasione per disprezzare Torino e i Torinesi, non accenna a tornarsene a casa sua, ben conscio che lì non potrebbe mai avere le opportunità che invece questa "lugubre" città gli offre.

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28/8/2013

Un libro da leggere...

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Vi siete sempre interessati di Politica? VI appassionano temi quali il terrorismo islamico, la risposta americana, la decadenza europea, l'eterno ritorno dell'ideologia? Vi siete mai posti domande sulla crisi d'identità dell'occidente, il sonno della memoria, l'abbaglio del politicamente corretto? Allora non potete assolutamente perdervi questo libro.
Un punto di vista originale, sempre lucido e affascinante, sugli ultimi 10 anni della nostra storia

CLICCA QUI PER VEDERE IL LIBRO

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19/7/2013

Una casa senza libri...

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...è come un cielo senza stelle

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16/5/2013

Ginevra

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Di Ginevra mi piace la vera multiculturalità che vi si respira. È bello avere a che fare, nei team di lavoro, con persone che provengo da diversi paesi, parlano lingue diverse, vivono culture lontane.
Anche questo fa crescere.
Buonanotte!

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10/5/2013

Non leggete questo post se siete soddisfatti al100% della vostra vita

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State leggendo, quindi i casi sono due: o siete dei ribelli (e mi piacete!) o non siete completamente soddisfatti della vostra vita.
Nel secondo caso voglio regalarvi un pensierino per il week end.
Ricordate che il futuro ancora non è avvenuto, e che il passato esiste in gran parte solo nel ricordo che ne avete.
È dunque possibile viaggiare nel passato e rimediare a molti degli errori fatti! Come? Tramite i ricordi. Richiamare il ricordo di quella gaffe fatta anni fa, e che ancora vi fa star male ogni volta che ci pensate. Immaginate ora nei dettagli di aver detto invece la cosa giusta, le reazioni positive dell'altro, la sensazione di benessere che avete dunque provato. E ora fate vostro questo ricordo.
Vedrete che starete meglio!
Buon week end!

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24/4/2013

Si avvicina il ponte..

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Per molti di noi questo ponte sarà un momento per ricaricare le batterie.
Dedicatelo alla famiglia, agli amici, agli hobby. Cercate di non lavorare.
È importante staccare per qualche giorno, soprattutto con la testa, per poter poi rendere al 110% una volta rientrati in ufficio.
Se proprio non potete fare a meno di lavorare, dedicate questi giorni meno frenetici alle attività strategiche ma non urgenti, quelle che vi portate dietro da tempo e che continuate a rimandare presi dalle mille urgenze quotidiane.
Vedrete che, dopo, avrete lo spirito più leggero!
Un saluto e.. Buon 25 Aprile!

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10/3/2013

Metti una sera a cena...

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Il mondo intorno a noi è frenetico, e sembra che tutti stiano aspettando il momento buono per farti le scarpe, prenderti in contropiede, tradire la tua fiducia.
È in momenti come questi che bisognerebbe riscoprire la migliore delle cure: un cena tra amici fraterni, che continua fino a tardi chiacchierando rilassati di fronte a un bicchiere di buon whisky o un caffè.
Momenti come questi sono un vero balsamo per lo spirito, e la sensazione di essere circondati da pochi ma sinceri amici è qualcosa che dovremmo coltivare con più cura.
Che aspettate? Fate un giro di telefonate ed invitate qualche amico a cena per il prossimo week end!

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    Ugo Micci

    Sempre in bilico tra tecnologia, polvere di libri antichi e profumo di cavalli e cuoio

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